Blogger che va Cuoco che incontra, continua la collaborazione del nostro Team con il progetto della F.I.C. (Federazione Italiana Cuochi), che ci sta consentendo di conoscere alcuni fra i migliori talenti emergenti della cucina italiana. Un’esperienza sul cibo e su ciò che gira attorno ad esso, convivialità e territorio ma anche il piacere e le persone che stanno dietro ad un buon piatto.
La Chef che abbiamo incontrato poco prima di Natale, è la proprietaria del Ristorante Pot Cucina & Bottega di Palermo; Michela Lareddola, questo il suo nome, vi conquisterà con la sua gentilezza ed il suo modo di fare; insieme a tutto il suo personale vi farà sentire più a casa che in un freddo e distaccato locale. Chef Lareddola ci racconterà la sua storia e ci delizierà con due fra i suoi più famosi piatti.
L’amore per la cucina della Chef Michela è iniziato, nel 2007, con la passione per gli impasti. Il pane, realizzato esclusivamente con lievito naturale, ha fatto da trampolino verso la realizzazione dei primi piatti salati. Per lei, essere Chef, vuol dire innanzi tutto avere un grande rispetto per gli ingredienti e saper trasmettere il proprio rapporto con la materia prima, alle persone che vanno a provare la sua cucina.
Secondo Chef Lareddola gli ingredienti utilizzati per la realizzazione dei suoi piatti, devono essere rispettati e “contaminati” il meno possibile con una cucina quanto più tradizionale senza, per questo, rinunciare all’utilizzo delle nuove tecniche di cottura. Tutte le sue preparazioni racchiudono veramente tanto amore e passione per la cucina che si traduce in un passaggio di emozioni verso chiunque abbia la fortuna di assaggiare i suoi piatti.
Formazione
Il percorso professionale della nostra amica Michela, inizia con la formazione alla scuola del Gambero Rosso di Roma al quale è seguito uno stage con lo Chef Enrico Pezzotti a Viterbo. Successivamente, Chef Lareddola, ha effettuato uno stage in una famosa pasticceria di Palermo col maestro pasticciere Paolo Grasso quindi si è spostata a Malta, al Ristorante Dolce Vita.
Tornata a Palermo, è diventata la pasticciera del ristorante stellato Bye Bye Blues. Forte del bagaglio di esperienze accumulate, ha deciso quindi di cambiare completamente modo di cucinare dedicandosi alla cucina vegetariana, approfondendo un argomento molto importante come quello delle intolleranze alimentari, approfondendo e perfezionando anche la cucina vegana un mondo che risulta essere vastissimo. Ha seguito dei corsi sulla cucina macrobiotica a Marsala (TP) per poi dedicarsi, nel 2012, all’insegnamento presso la scuola del Gambero Rosso di Palermo ed all’attività di Personal Chef che le ha dato delle grandissime soddisfazioni consentendole, lavorando a casa della gente, di instaurare con le persone rapporti bellissimi di stima reciproca.
Nel 2014 ha capito che era arrivato il momento di aprire un locale tutto suo quindi, con la sorella, ha presentato un progetto che dopo 2 anni ha visto la luce. Nonostante venga rapita completamente dal suo lavoro, Chef Lareddola non trascura il lato più importante della sua attività professionale, i rapporti umani. E’ quindi sempre pronta a collaborare con colleghi o società di catering senza necessariamente utilizzare il brand del suo locale ma solo per il piacere di lavorare accanto alle persone che stima.
Valori
Alla Chef piace una cucina di sostanza, una cucina che richiama, in qualche modo, la tradizione. Non necessariamente solo siciliana ma anche quella di tutte le regioni d’Italia, alle quali le piace apportare piccole contaminazioni come, ad esempio, il polpo e salsiccia che a Chef Lareddola piace molto preparare in questo periodo. La cucina della Chef Michela, è una cucina d’impulso, se si pensa troppo ad un piatto, probabilmente questo non vedrà mai la luce perché troveremo sempre qualche difetto o qualche aggiustamento da apportare. Girando al mercato trovi l’ingrediente che ti ispira ed in mezz’ora si prepara un piatto che comparirà sicuramente sul menù. Per il suo concetto di cucina e per come è strutturato il suo ristorante, Michela vuol sentiti libera di mettere nel menù sia la più classica delle cotolette che un piatto realizzato con tecniche di cucina sopraffini, non le piace rimanere dentro degli schemi che ne limitano la cordialità e la fantasia. Vista la sua idea di cucina, la nostra Chef non aspira alle famosissime Stelle Michelin. A lei piace cucinare bene e con serenità non perché obbligata da un obbiettivo ma perché, più semplicemente, piace farlo.
La nostra Chef è contenta che anche i suoi collaboratori abbraccino la sua filosofia di pensiero, quello della cucina istintiva. Questo però, non vuol dire che non facciano le cose bene, anzi. Se, com’è già successo, le dovesse capitare di essere citata in guide piuttosto che riviste, ovviamente la cosa è ben’accetta ma l’essere fuori dagli schemi ed il sentirsi libera di fare ciò che vuole non tanto si concilia con la filosofia della Stella.
Ingredienti
Nel suo locale si utilizzano solo prodotti di stagione presi esclusivamente da fornitori locali cercando di limitare al massimo tutto ciò che non rientra nella stagionalità del periodo. Grazie ai consigli di questi ultimi, la nostra Chef si trova ad utilizzare anche tagli di carne inusuali ma con rese inaspettate una bella esperienza insomma che valorizza al massimo gli ingredienti. Ha un rapporto fortissimo con la cucina tradizionale siciliana, a casa sua si è sempre cucinato e da piccola si svegliava con il classico odore di soffritto. Apprezza e mangia tutto della nostra cucina prediligendo prevalentemente il quinto quarto siciliano (Il quinto quarto è quel che rimane della bestia vaccina o ovina dopo che sono state vendute ai benestanti le parti pregiate: i due quarti anteriori e i due quarti posteriori) un classico della nostra tradizione che via via risulta sempre più difficile trovare rischiando di farne perdere memoria alla gente. Limoni, capperi e più in generale i sapori forti sono quelli preferiti da Michela. Poche spezie che non coprano il gusto e l’identità del protagonista principale del piatto, sono questi gli ingredienti fondamentali di un piatto creato dalla nostra amica. Non riesce ad avere un ingrediente preferito ma piuttosto un ingrediente che in un momento ama alla follia, guidata dall’istinto e dall’ispirazione dei suoi giri per i mercati di Palermo. Dolce o salato? E’ una dura lotta per la nostra Chef, indubbiamente ha una predilezioni per i dolci al piatto ma se dovesse necessariamente scegliere, preferirebbe il salato da mangiare ed il dolce da preparare. Un piatto su tutti rappresenta appieno il carattere di Michela Lareddola ed il concetto di cucina che vuole trasmettere a chiunque volesse assaggiare i suoi piatti, le sarde croccanti, panate, con cipolla in agrodolce, caciotta fresca e salsa di capperi un’esplosione di sapori, gustosa, con ingredienti del territorio e con rimandi alla tradizione.
La Brigata
Il rapporto che Chef Lareddola ha con i suoi collaboratori è più simile a quello che si potrebbe avere con i propri familiari. Consultarsi con tutti e tenere in considerazione le proposte di tutti è alla base della buona riuscita della collaborazione con i membri della sua cucina. Parità di trattamento e serenità equivalgono ad una cucina armoniosa capace di sfornare piatti perfetti. La sua cucina non ha segreti, a lei piace condividere tutto anche tramite gli insegnamenti che può trasmettere a chiunque abbia voglia di imparare. Ciò a cui tiene tanto, invece, è il suo primo amore, il pane.
Parlando dei clienti di oggi, Chef Michela ci spiega che sono più preparati di un tempo e più consapevoli di ciò che mangiano e del prodotto utilizzato purtroppo, però, come ogni risvolto della medaglia, molti, spinti dalle “conoscenze” acquisite dalle trasmissioni TV, ma senza una base o senza una reale conoscenza di ciò di cui discutono, danno consigli sulla gestione del locale o sul tipo di cottura da utilizzare per la preparazione di un piatto. Che dire, la cucina della Chef Michela Lareddola è tutta da scoprire. Colorata, gustosa, un piacere per gli occhi e per il palato.